Dati rielaborati fonti Wikipedia e NASA (C)
Urano è il settimo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal
Sole, il terzo per diametro e il quarto per massa. Venne
scoperto il 13
marzo 1781 da William Herschel. Una
curiosità riguardo alla sua scoperta è che essa giunse del
tutto inaspettata: i pianeti visibili ad occhio nudo (fino a Saturno)
erano conosciuti da millenni, e nessuno sospettava l'esistenza di altri
pianeti, fino alla scoperta, più che altro per caso, di Herschel
che notò come una particolare stellina sembrava spostarsi.
La caratteristica più interessante del pianeta è l'orientamento del suo
asse di rotazione. Tutti gli altri pianeti hanno il proprio asse quasi
perpendicolare al piano dell'orbita, mentre quello di Urano
è quasi parallelo. Ruota quindi mantenendo uno dei suoi poli verso il sole per
metà del periodo di rivoluzione con conseguente estremizzazione
delle fasi stagionali. Inoltre, poiché l'asse è inclinato
di poco più di 90°, la rotazione è tecnicamente retrograda: Urano ruota nel
verso opposto a quello di tutti gli altri pianeti del sistema solare, anche se
vista l'eccezionalità dell'inclinazione la rotazione retrograda è solo una nota
minore.
Il periodo della sua rivoluzione attorno al sole è di 84 anni circa e
quindi ogni 40 anni cambia il polo esposto al sole,
che ha una temperatura superiore rispetto a quella dell'equatore. La sua orbita
giace in pratica sul piano dell'eclittica (inclinazione di 0,7°).
Urano è un gigante gassoso, simile a Nettuno ma leggermente più grande.
La struttura interna del pianeta è costituita da una atmosfera
spessa 7600 km.
La sonda Voyager 2 è l'unica sonda spaziale ad essersi avvicinata al pianeta, e non sono
in programma missioni per il futuro.
Atmosfera
L'atmosfera è spessa 7600
km ed è composta da idrogeno
(83%), elio (15%), metano (2%) e con tracce di acqua ed ammoniaca. Nel 1986 la sonda spaziale Voyager 2 rilevò
nubi trasportate da correnti d'aria comprese tra i 100 e i 600 km/h. Nel 1998 il
telescopio spaziale Hubble ha fotografato, a
differenti altitudini, circa 20 formazioni nuvolose tra le più luminose
presenti nel sistema solare esterno. Le nubi sono probabilmente formate da
cristalli di metano che condensano come bolle calde di gas risalenti dalle
profondità di Urano.
La parte sottostante, più dell'80% della massa del pianeta, è formata
da un liquido composto principalmente da materiali "ghiacciati" di acqua, metano ed ammoniaca, mentre la parte centrale è
formata da materiale più denso.
Il colore ciano del pianeta è dovuto
all'atmosfera composta prevalentemente di metano che assorbe la luce rossa e
riflette quella blu. La temperatura della superficie delle nuvole che ricoprono
Urano è di circa 55 K (-218
°C o -360 °F);
Urano è talmente distante dal Sole che la differenza di temperatura tra
l'estate e l'inverno è quasi nulla.
Alla sommità delle nubi la temperatura è di circa -220°C con piccole
differenze tra le diverse zone del pianeta, probabilmente esso possiede
un particolare sistema di ridistribuzione
dell'energia solare. Le varie misurazioni hanno rivelato che la quantità di
calore che riceve dal sole è quasi la stessa di quella che irradia.
La differente velocità delle nubi tra i poli e l' equatore
faceva intendere la presenza di forti correnti, e la particolarità di Urano di
avere una forte inclinazione dell'asse di rotazione induceva a credere che ci
fosse stato uno sviluppo di vento fortissimo e condizioni atmosferiche
particolari, ma al contrario questi fattori sono stati ridimensionati e sottili
nubi percorrono strade parallele all'equatore , proprio come avviene sulla
Terra, ad una velocità che varia da 170 a 570 km orari.
Struttura interna
Urano è composto principalmente di rocce e vari tipi di ghiaccio, con
solo circa il 15% di idrogeno e una piccola frazione
di elio (questo in contrasto con Giove e Saturno che invece sono composti
principalmente da idrogeno). Urano (come Nettuno) è in molti
modi simile alla parte interna di Giove e Saturno, senza però la
massiccia presenza di idrogeno metallico liquido che i due pianeti giganti
posseggono grazie alle pressioni enormi che esercitano sulle loro parti
interne. Urano, di massa più piccola, non può generare una pressione
sufficiente. Sembra inoltre che Urano non abbia un nucleo roccioso, ma invece
il materiale che lo compone sembra essere più o meno distribuito in modo
uniforme.
Siccome Urano possiede una densità simile a Giove, ma ha una massa
22 volte minore si può dedurre che nel suo interno non ci sia idrogeno liquido,
ma un nucleo roccioso (di 7500
km di raggio) composto principalmente di ferro e
silicio.
Attorno al nucleo si sviluppa un mantello (di 10500 km di spessore) con
una composizione prevalente di: ghiaccio, metano ed ammoniaca.
Infine c'è lo strato superficiale (di 7500 km) che avvolge l'intero pianeta fatto di idrogeno molecolare, elio ed ammoniaca.
Grazie ad alcune prove di laboratorio fatte dall' astrofisico William B. Hubbard è
stata promulgata l'ipotesi che non necessariamente il nucleo del pianeta fosse
roccioso, ma fatto di una miscela d'acqua, ammoniaca ed isopropano sottoposta
ad una pressione di 2 milioni di atmosfere; e questa nuova ipotesi sembra si
adatti a quella che è la struttura e la caratteristica dell'interno di Urano.
Inclinazione dell'asse
Una delle principali caratteristiche di Urano
è l'inclinazione del suo asse di 98°. Di conseguenza, per
parte della sua orbita un polo è verso il Sole continuamente, mentre l'altro
polo è nella zona in ombra. Dall'altra parte dell'orbita di Urano i due poli si invertono e quindi quello che prima
era in ombra è costantemente diretto verso il Sole. Tra questi due estremi il
Sole sorge e tramonta intorno all'equatore normalmente.
Quando il Voyager 2 visitò il pianeta nel
1986, il polo sud di Urano era diretto verso il Sole.
Da notare che l'assegnazione di questo polo come polo sud è attualmente
in discussione. Urano può essere descritto come pianeta che ha un'inclinazione
dell'asse leggermente maggiore di 90° o come pianeta che ha un'inclinazione
leggermente inferiore a 90° e una rotazione retrograda. Queste due descrizioni sono esattamente equivalente come descrizione fisica di un
pianeta, ma il risultato è che la definizione di Polo Nord e Polo Sud è una
l'opposta dell'altra.
Un risultato di questo strano orientamento è che le regioni polari di Urano ricevono una grande quantità di energia dal Sole in
maniera maggiore rispetto alle regioni prossime all'equatore. Tuttavia Urano è
più caldo all'equatore che ai poli anche se il meccanismo responsabile di
questo non è attualmente conosciuto. È sconosciuta
anche la ragione per cui l'asse di rotazione di Urano è così
inclinato. Per spiegare quest'ultimo fatto è stata presentata un'ipotesi che si basa su una possibile
collisione di Urano, durante le fasi di formazione, con un altro protopianeta, con risultato finale questa strana
inclinazione dell'asse.
Sembra anche che l'estrema inclinazione dell'asse di rotazione di Urano causi delle variazioni estreme nelle stagioni per
quanto riguarda il tempo meteorologico. Durante il viaggio del Voyager 2 le nubi di Urano erano
estremamente deboli e miti, mentre osservazioni recenti (2005) fatte tramite il
telescopio spaziale Hubble hanno rilevato una
presenza molto più accentuata e turbolenta ora che l'inclinazione dell'asse sta
portando l'equatore nella direzione perpendicolare del Sole (nel 2007 si avrà
tale allineamento).
Campo magnetico
Il campo magnetico di Urano è strano in quanto
non ha il suo centro nel nucleo del pianeta ed è inclinato di almeno 60°
rispetto all'asse di rotazione. Probabilmente è generato dal
movimento a profondità relativamente superficiali all'interno del pianeta.
Nettuno ha un campo magnetico simile e quindi si pensa che questa stranezza non
sia dovuta allo strana inclinazione dell'asse di
Urano. La magnetosfera è attorcigliata dalla
rotazione del pianeta in una spirale retrostante il pianeta
stesso. La sorgente del campo magnetico è attualmente
(2005) sconosciuta; attualmente non si ritiene più vera la supposizione
dell'esistenza, tra il nucleo del pianeta e l'atmosfera, di un oceano super-pressurizzato composto da acqua ed ammoniaca che
avrebbe potuto generare una conduzione elettrica.
Anelli
Urano possiede un sistema di anelli appena
percettibile, composto da materia scura e polverizzata fino a 10 m di diametro. Il sistema di anelli fu scoperto il 10 marzo 1977 da James
L. Elliot, Edward W. Dunham
e Douglas J. Mink grazie
all'osservatorio volante Kuiper Airborne Observatory. La scoperta fu inaspettata: gli astronomi
avevano predisposto l'aereo appositamente per studiare un fenomeno molto raro:
l'occultazione di una stella da parte di Urano, con
l'intento di poter studiare la sua atmosfera, che avrebbe filtrato i raggi
della stella, prima che questa scomparisse dietro il pianeta. Il C141
trasportava un telescopio di 90
cm. e
un fotometro fotoelettrico molto sensibile, capace di misurare le più piccole
variazioni di luminosità. Quando i ricercatori
analizzarono le loro osservazioni scoprirono che la stella era scomparsa
brevemente dalla vista cinque volte prima e dopo l'occultamento da parte del
pianeta. Dopo ripetuti controlli, nel dubbio di un difetto nello strumento, conclusero che intorno ad Urano doveva esserci un sistema di
anelli analoghi a quelli di Saturno. Tale sistema di anelli
venne rilevato direttamente quando la sonda spaziale Voyager
2 passò nei pressi di Urano nel 1986.
Nel dicembre 2005 il telescopio spaziale Hubble
ha fotografato due nuovi anelli precedentemente
sconosciuti. Il più largo di questi ha un diametro due volte più grande degli
anelli precedentemente conosciuti. I due anelli sono
così lontani dal pianeta che sono stati chiamati il
"secondo sistema di anelli" di Urano. Gli scienziati che hanno effettuato lo studio ipotizzano che l'anello più
esterno venga continuamente alimentato dal satellite Mab,
scoperto nel 2005 e dal diametro di circa 20 km, che orbita all'interno di tale anello.
Satelliti naturali
Il pianeta Urano possiede un complesso sistema di satelliti naturali;
quelli scoperti fino ad oggi (2006) sono ventisette.
Diversamente dalle altre lune dei pianeti del sistema solare i cui nomi
sono tratti da personaggi della mitologia, i nomi dei satelliti uraniani provengono da opere dei poeti inglesi William Shakespeare ed Alexander Pope.
Fra il 1994 al dicembre 2005 molte orbite dei satelliti di Urano sono variate, come è stato possibile desumere dal
confronto dei dati raccolti mediante il telescopio spaziale Hubble
con le osservazioni del programma Voyager. Sembra che
un processo casuale causi un continuo scambio di energia
e momento angolare tra le lune. Secondo i calcoli le
lune di Urano dovrebbero arrivare ad una collisione ogni pochi milioni di anni,
un tempo straordinariamente breve rispetto ai 4,5 miliardi di anni di vita del
sistema solare. Il sistema di satelliti di Urano si
dimostra così molto giovane e instabile; gli scienziati pensano di utilizzarlo
come modello per studiare la formazione ed il mantenimento di un sistema
planetario.
I satelliti di Urano possono essere a grandi
linee distinti in due gruppi, i satelliti regolari e gli irregolari, a seconda
del tipo di orbita e della loro origine.
I satelliti regolari di Urano si distinguono
per avere orbite quasi circolari e relativamente piccole (rispetto al campo
gravitazionale del pianeta) e in aggiunta sono situati molto vicino al piano
equatoriale del pianeta.
I cinque satelliti principali - Miranda,
Ariel, Umbriel, Titania e Oberon - fanno tutti parte del gruppo dei satelliti
regolari; il loro periodo di rotazione è pari periodo orbitale (similmente a quando accade per la Luna con la Terra, cioè, essi rivolgono sempre lo stesso
emisfero verso la superficie di Urano, secondo un moto di rotazione sincrona).
Il gruppo dei satelliti regolari comprende anche 13 lune minori, ovvero
Cordelia, Ofelia, Bianca, Cressida, Desdemona,
Giulietta, Porzia, Rosalinda, Cupido, Belinda,
Perdita, Puck e Mab. Si
ritiene che tutti i satelliti regolari, che complessivamente sono diciotto, si
siano formati mediante il tradizionale processo di accrescimento
di dischi protoplanetari orbitanti intorno ad Urano,
analogamente ai principali pianeti del sistema solare.
I satelliti irregolari, contrariamente al gruppo dei regolari,
presentano orbite di maggiori dimensioni, più eccentriche e inclinate rispetto
al piano equatoriale di Urano.
A questo gruppo appartengono nove satelliti minori: Francisco, Calibano, Stefano, Trinculo, Sicorace, Margherita, Prospero, Setebos
e Ferdinando. Si ritiene che questi satelliti, a differenza dei regolari, non
si siano formati all'interno del sistema uraniano, ma
siano stati catturati, in tempi successivi, dalla
forza di gravità del pianeta.
Cronologia delle scoperte
1787 - Il 13 marzo l'astronomo britannico William Herschel
scopre Titania e Oberon
mediante un telescopio riflettore da 60 cm nei pressi di Liverpool.
1851 - William Lassell scopre altri due
satelliti, Ariel e Umbriel.
1852 - Il figlio di John Herschel
attribuisce ai quattro satelliti scoperti i loro nomi attuali.
1948 - L'astronomo statunitense Gerard Kuiper
scopre un quinto satellite, Miranda.
1986 - Grazie ai dati trasmessi a Terra dalla sonda spaziale Voyager 2 vengono progressivamente
individuati undici nuovi satelliti, che portano il totale a 16; si tratta di
Cordelia, Ofelia, Bianca, Cressida, Desdemona,
Giulietta, Porzia, Rosalinda, Belinda, Perdita e Puck. La scoperta di Perdita è in realtà successiva, ma è
legata unicamente ad un riesame delle immagini raccolte nel 1986.
1997 - Scoperta di Calibano, grazie alle
osservazioni compiute da Brett Gladman,
Philip Nicholson, Joseph Burns e John Kavelaars con il telescopio
da 200 pollici
Hale dell'Osservatorio di Monte Palomar,
in California. Viene inoltre scoperta Sicorace.
1999 - La scoperta di tre nuovi satelliti porta il totale a 21: si
tratta di Stefano (Brett Gladman),
Prospero (Matthew Holman) e
Setebos (John Kavelaars).
2001 - Vengono individuate Trinculo
(Matthew Holman),
Ferdinando (Matthew Holman,
John Kavelaars, Dan Milisavljevic e Brett Gladman) e Francisco (Matthew Holman e Brett Gladman).
2003 - Le osservazioni di Hubble portano alla
scoperta di Cupido (Mark Showalter
e Jack Lissauer), Mab (Mark Showalter e Jack Lissauer) e Margherita (Scott Sheppard). Il totale dei
satelliti arriva così a ventisette.
Segue un prospetto con i dati dei 27 satelliti di Urano
conosciuti, ordinati per periodo di rivoluzione intorno al pianeta. Sono
evidenziati in violetto i satelliti abbastanza massicci da possedere una forma
sferoidale, e in grigio scuro i satelliti irregolari, probabilmente catturati
in un secondo momento dalla forza di gravità del pianeta.
Nome
|
Diametro
medio
|
Massa
|
Raggio
orbitale
medio
|
Periodo
orbitale
|
Scoperta
|
Urano VI
|
Cordelia
|
13 ± 2 km
|
0,8×1018 kg
|
49 752 km
|
0,3350338 giorni
|
1986
|
Urano VII
|
Ofelia
|
15 ± 8 km
|
0,8×1018 kg
|
53 764
|
0,376400 giorni
|
1986
|
Urano VIII
|
Bianca
|
21 ± 4 km
|
0,8×1018 kg
|
59 166
|
0,43457899 giorni
|
1986
|
Urano IX
|
Cressida
|
80 ± 4 km
|
0,343×1018
kg
|
61 780 km
|
0,463570 giorni
|
1986
|
Urano X
|
Desdemona
|
64 ± 8 km
|
0,178×1018
kg
|
62 680 km
|
0,473650 giorni
|
1986
|
Urano XI
|
Giulietta
|
94 ± 8 km
|
0,557×1018
kg
|
64 350 km
|
0,493065 giorni
|
1986
|
Urano XII
|
Porzia
|
135 ± 8 km
|
1,68×1018
kg
|
66 090 km
|
0,513196 giorni
|
1986
|
Urano XIII
|
Rosalinda
|
72 ± 12 km
|
0,254×1018
kg
|
69 940 km
|
0,558460 giorni
|
1986
|
Urano XXVII
|
Cupido
|
~17,8 km
|
3,8×1015 kg
|
74 800 km
|
0,618 giorni
|
2003
|
Urano XIV
|
Belinda
|
81 ± 16 km
|
0,357×1018
kg
|
75 260 km
|
0,623527 giorni
|
1986
|
Urano XXV
|
Perdita
|
~26,6 km
|
13×1015 kg
|
76 420 km
|
0,638 giorni
|
1986
|
Urano XV
|
Puck
|
162 ± 4 km
|
2,89 × 1018 kg
|
86 010 km
|
0,761833 giorni
|
1986
|
Urano XXVI
|
Mab
|
~24,8 km
|
1,0 × 1016 kg
|
97 734 km
|
0,923 giorni
|
2003
|
Urano V
|
Miranda
|
471,6 ± 1,4 km
|
(66
± 7) × 1018 kg
|
129 390 km
|
1,413479 giorni
|
1948
|
Urano I
|
Ariel
|
1157,8 ± 1,2 km
|
(1,35
± 0,12) × 1021
kg
|
191 020 km
|
2,520379 giorni
|
1851
|
Urano II
|
Umbriel
|
1169,4 ± 5,6 km
|
(1,17
± 0,13) × 1021
kg
|
266 300 km
|
4,144177 giorni
|
1851
|
Urano III
|
Titania
|
1577,8 ± 3,6 km
|
(3,53
± 0,09) × 1021
kg
|
435 910 km
|
8,705872 giorni
|
1787
|
Urano IV
|
Oberon
|
1522,8 ± 5,2 km
|
(3,01
± 0,07) × 1021
kg
|
583 520 km
|
13,463239 giorni
|
1787
|
Urano XXII
|
Francisco
|
~12 km
|
1,3×1015 kg
|
4 276 000 km
|
-0,7299 anni
|
2001
|
Urano XVI
|
Calibano
|
~98 km
|
0,73×1018
kg
|
7 231 000 km
|
-1,5871 anni
|
1997
|
Urano XX
|
Stefano
|
~20 km
|
6×1015 kg
|
8 004 000 km
|
-1,8546 anni
|
1999
|
Urano XXI
|
Trinculo
|
~10 km
|
0,75×1015
kg
|
8 504 000 km
|
-2,0780 anni
|
2001
|
Urano XVII
|
Sicorace
|
~190 km
|
5,4×1018 kg
|
12 179 000 km
|
-3,5272 anni
|
1997
|
Urano XXIII
|
Margherita
|
~11 km
|
1,3×1015 kg
|
14 345 000 km
|
4,6401 anni
|
2003
|
Urano XVIII
|
Prospero
|
~30 km
|
21×1015 kg
|
16 256 000 km
|
-5,4136 anni
|
1999
|
Urano XIX
|
Setebos
|
~30 km
|
21×1015 kg
|
17 418 000 km
|
-6,1185 anni
|
1999
|
Urano XXIV
|
Ferdinando
|
~12 km
|
1,3×1015 kg
|
20 901 000 km
|
-7,7300 anni
|
2001
|