SATURNO

Dati rielaborati fonti Wikipedia e NASA (C)

 

Saturno è il sesto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole. Si tratta di un gigante gassoso, il secondo più grande dopo Giove. Nel cielo notturno della Terra appare come una stella di prima grandezza di colore giallastro.

Cenni storici

Saturno è l'ultimo dei pianeti facilmente visibili ad occhio nudo, pertanto era conosciuto sin dall'antichità. Tuttavia il primo astronomo ad osservarne una forma allungata fu Galileo Galilei, che con lenti ancora imperfette vide solamente un oggetto oblungo. Nel tempo poi, la variazione dell'angolo visuale degli anelli, gli mostrò un aspetto diverso, per questo motivo egli lo definì come un pianeta "bizzarro".Le successive osservazioni sveleranno un pianeta con gli anelli e dei satelliti che vi ruotano attorno.

Osservazione da Terra

Il momento migliore per osservare Saturno e i suoi anelli è l'opposizione (quando l'elongazione del pianeta è di 180°, e si trova quindi nella parte di cielo opposta al Sole).

In tutti questi casi il diametro di Saturno è troppo piccolo per poterlo percepire ad occhio nudo, e il pianeta apparirà sempre come un punto. È necessario un binocolo o un telescopio di modesta potenza per poter distinguere il disco del pianeta e gli anelli.

Con un telescopio di diametro maggiore di 150 mm, Saturno mostra perfettamente la struttura ad anelli con la divisione di Cassini e nelle migliori condizioni atmosferiche anche la divisione di Encke.

La superficie del pianeta mostra una serie di bande regolari, prive di un'apparente attività. Esse presentano al massimo una variazione tonale nel corso del tempo, o la saltuaria presenza di una WOS.

È parecchio spettacolare l'osservazione periodica degli anelli di taglio, un allineamento perfetto con la Terra che avviene ogni 14 o 16 anni. In queste occasioni il pianeta perde temporaneamente la visibilità degli anelli, mostrando interamente il suo disco. Inoltre è possibile osservare i satelliti all'interno della struttura degli anelli, altrimenti nascosti dall'estrema vicinanza.

Parametri orbitali       

Saturno appare visibilmente schiacciato ai poli: i suoi diametri equatoriale e polare differiscono di quasi il 10% (120 536 km contro 108 728 km). Questa forma è il risultato della sua rapida rotazione e della sua composizione fluida, facile a deformarsi. Anche gli altri giganti gassosi sono deformati in maniera analoga, ma in modo molto meno evidente. Saturno è anche l'unico pianeta del sistema solare con una densità media inferiore a quella dell'acqua: solo 0,69 g/cm3. In realtà il valore medio è una combinazione di densità molto basse, nell'atmosfera del pianeta, e densità più elevate all'interno, sicuramente maggiori di quella dell'acqua.

Saturno orbita attorno al Sole ad una distanza media di 1,427 miliardi di km, percorrendo una rivoluzione completa in 29,458 anni terrestri. La sua orbita è inclinata di 2,488° rispetto all'eclittica ed è eccentrica di un fattore 0,0560. Alla sua distanza, la luce del Sole appare 100 volte meno intensa rispetto alle misure effettuate da Terra.

Con una massa pari a 95 volte e un volume pari a 700 volte quello terrestre, Saturno è il secondo pianeta più grande del sistema solare dopo Giove.

 

L'asse di rotazione è inclinato di 26,73 gradi, regalando al pianeta un ciclo di stagioni analogo a quello terrestre e marziano, ma assai più lungo.

Il periodo di rotazione di Saturno sul proprio asse varia a seconda della quota; gli strati superiori, nelle regioni equatoriali, impiegano 10,233 ore a compiere un giro completo, mentre nucleo e mantello ruotano in 10,675 ore.

Atmosfera

L'atmosfera di Saturno mostra delle bande simili a quelle di Giove, ma molto più deboli e più larghe vicino all'equatore. Esse sono così deboli da non essere mai state osservate prima dell'arrivo delle sonde Voyager. Da allora i telescopi a Terra sono migliorati al punto di poter condurre regolari osservazioni delle caratteristiche atmosferiche di Saturno. Sono state trovate tempeste di forma ovale dalla lunga vita e molto simili a quelle di Giove. Nel 1990 il Telescopio Spaziale Hubble osservò un'enorme nube bianca vicino all'equatore del pianeta, e un'altra fu osservata nel 1994.

L'atmosfera è composta principalmente di idrogeno ed elio; quella di Saturno contiene tuttavia una percentuale di idrogeno leggermente maggiore, oltre ad una quantità di fosforo ed arsenico circa 10 volte superiore. Anche nel caso di Saturno, come per Giove, è stato possibile individuare tramite la spettroscopia agli infrarossi la presenza di concentrazioni infinitesimali di monossido di carbonio, fosfina, idruro di germanio ed arsina. Forse questi composti chimici, che normalmente non potrebbero esistere in un'atmosfera a base di idrogeno ed elio, si originano in reazioni chimiche sconosciute e sono poi spinti fino al livello atmosferico visibile del pianeta da forti moti convettivi. Una sostanziale differenza fra le atmosfere di Giove e Saturno è la presenza di bande chiare e scure, specialmente presso l'equatore, molto evidenti nel primo ma estremamente soffuse e poco contrastate nell'altro. Il motivo è probabilmente la minore temperatura atmosferica di Saturno (130 K nell'alta atmosfera), che favorisce la formazione di nubi ad una profondità maggiore rispetto a Giove. Ciononostante l'atmosfera saturniana è percorsa da venti fortissimi, che soffiano fino a 1800 km/h presso l'equatore. Sono inoltre presenti cicloni, soprattutto alle alte latitudini, dalla durata relativamente breve e dalle dimensioni massime di circa 1200 km.

Struttura interna

L'interno di Saturno è simile a quello di Giove, con un nucleo roccioso, uno strato di idrogeno metallico liquido sopra di esso, e uno strato di idrogeno molecolare ancora più sopra. Sono presenti tracce di ghiacci di vari elementi. L'interno di Saturno è molto caldo (12 000 K nel nucleo), e l'intero pianeta emette nello spazio più energia di quella che riceve dal Sole. La maggior parte di questa energia proviene da una lenta compressione gravitazionale chiamata meccanismo di Kelvin-Helmholtz, ma sembra che tale fenomeno non basti a spiegare l'ammontare di energia osservata. Una proposta per spiegare il calore in più è la discesa di gocce di elio molto all'interno di Saturno, che genererebbe calore per frizione contro l'idrogeno circostante.

Saturno è molto simile nella struttura a Giove e nella composizione al Sole essendo composto per il 75% di idrogeno ed il 25% di elio, con tracce d' acqua, metano ed ammoniaca.

Nello strato esterno è presente un' atmosfera dove si alternano fasce chiare e scure parallele all' equatore con perturbazioni cicloniche e formazioni di nubi; il tutto degrada nella zona sottostante, un oceano liquido di idrogeno molecolare ed elio che sovrasta un involucro tra 0,2 e 0,5 raggi planetari sottoposto ad una pressione di 3 milioni di atmosfere dove domina l'idrogeno metallico liquido ad una temperatura di circa 20 000°C.

Successivamente, al centro del pianeta, è presente il nucleo, che misura 0,2 raggi planetari, circa le dimensioni della Terra, con una temperatura di circa 12 000°C ed una pressione di 8 milioni di atmosfere, formato da silicati ferrosi e ghiaccio.

Siccome Saturno, al pari di Giove, irradia, nell' infrarosso, una energia all'incirca doppia di quella che riceve dal Sole, si pensa che l'elio essendo più pesante dell'idrogeno sprofondi nell'oceano liquido, si comprima e di conseguenza liberi calore che per convezione migra verso l'alto fino all'atmosfera, dove può sfuggire nello spazio.

Satelliti naturali

Saturno possiede un elevato numero di satelliti naturali: se ne conoscono una cinquantina tra confermati e probabili, di cui 12 scoperti nel 2005 grazie al telescopio giapponese Subaru; solo 30 sono attualmente dotati di nomi propri. Non sarà mai possibile quantificare con precisione il loro numero, perché tecnicamente tutti i minuscoli corpi ghiacciati che compongono gli anelli di Saturno sono da considerarsi satelliti. Il satellite saturniano più interessante è di gran lunga Titano, l'unico satellite del sistema solare a possedere una densa atmosfera.

Il gran numero di satelliti e la presenza degli anelli rende molto complessa la dinamica del sistema di Saturno. Gli anelli sono influenzati dai movimenti dei satelliti, che causano marcate divisioni, e l'interazione mareale con Saturno porta effetti perturbanti sulle orbite dei satelliti minori.

Nome

Diametro
medio

Massa

Raggio
orbitale
medio

Periodo orbitale

 Scoperta 

Gruppo

Saturno XVIII

Pan

35×35×23 km

2,7×1015 kg

133 583 km

0,575 giorni

1990

 

Saturno XXXV

Dafni

7 km

 ?

136 505 km

0,59537 giorni

2005

 

Saturno XV

Atlante

40×20 km

 ?

137 670 km

0,6019 giorni

1980

 

Saturno XVI

Prometeo

145×85×62 km

0,270×1018 kg

139 350 km

0,6130 giorni

1980

 

Saturno XVII

Pandora

114×84×62 km

0,220×1018 kg

141 700 km

0,6285 giorni

1980

 

Saturno XI

Epimeteo

144×108×98 km

0,560×1018 kg

151 422 km

0,6942 giorni

1980

 

Saturno X

Giano

196×192×150 km

2,01×1018 kg

151 472 km

0,6945 giorni

1966

 

Saturno I

Mimante

397 km

38,0×1018 kg

185 520 km

0,942422 giorni

1789

 

Saturno XXXII

Metone

3 km

 ?

194 000 km

1,01 giorni

2004

 

Saturno XXXIII

Pallene

4 km

 ?

211 000 km

1,14 giorni

2004

 

Saturno II

Encelado

499 km

73,0×1018 kg

238 020 km

1,370218 giorni

1789

 

Saturno XIII

Telesto

34×28×36 km

 ?

294 660 km

1,887802 giorni

1980

 

Saturno III

Teti

1 060 km

0,622×1021 kg

294 660 km

1,887802 giorni

1684

 

Saturno XIV

Calipso

34×22×22 km

 ?

294 660 km

1,887802 giorni

1980

 

Saturno XII

Elena

36×32×30 kg

 ?

377 400 km

2,736915 giorni

1980

 

Saturno IV

Dione

1 118 km

1,05×1021 kg

377 400 km

2,736915 giorni

1684

 

Saturno XXXIV

Polluce

13 km

 ?

377 400 km

2,736915 giorni

2004

 

Saturno V

Rea

1 528 km

2,49×1021 kg

527 040 km

4,5175 giorni

1672

 

Saturno VI

Titano

5 151 km

135×1021 kg

1 221 850 km

15,94542 giorni

1655

 

Saturno VII

Iperione

410×260×220 km

17,7×1018 kg

1 481 100 km

21,27661 giorni

1848

 

Saturno VIII

Giapeto

1 460 km

1,88×1021 kg

3 561 300 km

79,33018 giorni

1671

 

Saturno XXIV

Kiviuq

16 km

3,3×1015 kg

11 365 000 km

1,2298 anni

2000

Gruppo Inuit

Saturno XXII

Ijiraq

12 km

 ?

11 442 000 km

1,2361 anni

2000

Gruppo Inuit

Saturno IX

Febe

220 km

4,00×1018 kg

12 944 300 km

-1,5009 anni

1899

Gruppo Nordico

Saturno XX

Paaliaq

22 km

 ?

15 199 000 km

1,8806 anni

2000

Gruppo Inuit

Saturno XXVII

Skadi

8 km

 ?

15 647 000 km

-1,9956 anni

2000

Gruppo Nordico

Saturno XXVI

Albiorix

32 km

 ?

16 404 000 km

2,1451 anni

2000

Gruppo Gallico

Saturno XXXVII

Bebhionn

6 km

 ?

16 950 000 km

2,25 anni

2004

Gruppo Inuit

Saturno XLVII

Skoll

6 km

 

17 610 000 km

-2,3792 anni

2006

 

Saturno XXVIII

Erriapo

10 km

 ?

17 616 000 km

2,3871 anni

2000

Gruppo Gallico

S/2007 S 1

7 km

 ?

17 910 600 km

-2,44 anni

2007

Gruppo Inuit

S/2006 S 4

6 km

 

18 105 000 km

-2,4778 anni

2006

 

Saturno XXIX

Siarnaq

40 km

 ?

18 160 000 km

2,4452 anni

2000

Gruppo Inuit

Saturno XLIV

Hyrokkin

8 km

 

18 217 125 km

-2,4970 anni

2004

 

Saturno XXI

Tarvos

15 km

 ?

18 247 000 km

2,5342 anni

2000

Gruppo Gallico

S/2004 S 13

6 km

 ?

18 450 000 km

-2,48 anni

2004

Gruppo Nordico

S/2006 S 6

6 km

 

18 600 000 km

-2,5791 anni

2006

 

S/2004 S 17

4 km

 ?

18 600 000 km

-2,70 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XXV

Mundilfari

7 km

 ?

18 722 000 km

-2,6048 anni

2000

Gruppo Nordico

Saturno XXXVIII

Bergelmir

6 km

 ?

18 750 000 km

-2,76 anni

2004

Gruppo Nordico

S/2006 S 1

6 km

 

18 981 135 km

-2,6558 anni

2006

 

Saturno XXXVI

Ægir

6 km

 ?

19 350 000 km

-2,81 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XXXI

Narvi

7 km

 ?

19 370 700 km

-2,7558 anni

2003

Gruppo Nordico

S/2004 S 12

5 km

 ?

19 650 000 km

-2,87 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XXXIX

Bestla

7 km

 ?

19 650 000 km

-2,88 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XXIII

Suttungr

7 km

 ?

19 666 700 km

-2,8192 anni

2000

Gruppo Nordico

Saturno XL

Farbauti

5 km

 ?

19 800 800 km

-2,95 anni

2004

Gruppo Nordico

S/2004 S 7

6 km

 ?

19 800 000 km

-3,02 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XLIII

Hati

6 km

 ?

19 950 000 km

-2,96 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XXX

Thrymr

7 km

 ?

20 810 300 km

-3,07 anni

2000

Gruppo Nordico

S/2006 S 3

6 km

 

21 132 000 km

-3,13 anni

2006

 

Saturno XLI

Fenrir

4 km

 ?

22 200 000 km

-3,48 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XLII

Fornjot

6 km

 ?

22 200 000 km

-3,71 anni

2004

Gruppo Nordico

Saturno XLVIII

Surtur

6 km

 

22 290 000 km

-3,39 anni

2006

 

Saturno XLV

Kari

7 km

 

22 350 000 km

-3,41 anni

2006

 

Saturno XIX

Ymir

18 km

 ?

23 174 600 km

-3,61 anni

2000

Gruppo Nordico

Saturno XLVI

Loge

6 km

 

23 190 000 km

-3,60 anni

2006

 

Benché la distinzione non sia rigorosamente definita, le lune di Saturno possono essere ripartite in sei gruppi.

I "pastori" degli anelli

I satelliti "pastori" sono lune che orbitano all'interno o immediatamente all'esterno del sistema di anelli di un pianeta. Hanno l'effetto di modellare gli anelli dando loro bordi netti o creando discontinuità tra di essi. I satelliti pastori degli anelli di Saturno sono Pan, Atlante, Prometeo, Pandora, Epimeteo, e Giano, oltre ai satelliti non confermati S/2004 S 4 e S/2004 S 3.

I grandi satelliti interni

I satelliti più vicini a Saturno orbitano all'interno del tenue anello E; si tratta di Mimante, Encelado, Teti e Dione.

La situazione è in verità più complessa; risale agli anni 2000 la scoperta di due satelliti naturali minori, Metone e Pallene, che orbitano all'interno di questo gruppo, tra Mimante ed Encelado. Il gruppo comprende anche numerosi satelliti co-orbitanti, che costituiscono una classe a sé.

Le lune co-orbitanti

Le lune co-orbitanti sono una prerogativa unica del sistema saturniano. Sono satelliti troiani, che condividono la stessa orbita attorno a Saturno con un'altra luna ad una distanza angolare tale da non collidere mai con essa. Teti ha due co-orbitanti: Telesto e Calipso, come pure Dione: Elena e Polideuce.

Le grandi lune esterne

Le più grandi lune di Saturno orbitano tutte oltre l'anello E e possono essere considerate un gruppo distinto. Sono Rea, Iperione (che è relativamente piccolo), Titano e Giapeto.

Anelli  

Saturno possiede un magnifico sistema di anelli planetari, composti da milioni di piccoli oggetti ghiacciati, della grandezza di un chilometro o meno, orbitanti attorno al pianeta sul suo piano equatoriale, e organizzati in un anello piatto. Poiché l'asse di rotazione di Saturno è inclinato rispetto al suo piano orbitale, anche gli anelli risultano inclinati. Questa natura "granulare" degli anelli fu dimostrata per via teorica fin dal 1859 dal fisico scozzese J. C. Maxwell.

Gli anelli iniziano ad un'altezza di circa 6600 chilometri dalla sommità delle nubi di Saturno e si estendono fino a 120 000 chilometri, poco meno di un terzo della distanza Terra-Luna. Il loro spessore è mediamente pari ad appena 3 km.

La loro scoperta è dovuta a Christiaan Huygens, nel 1655; in precedenza già Galileo Galilei aveva notato delle insolite protuberanze ai lati del pianeta, ma la scarsa potenza del suo telescopio e la particolare posizione di Saturno all'epoca - con gli anelli disposti di taglio per un osservatore terrestre, e quindi periodicamente invisibili - non gli avevano permesso di distinguerne la forma con chiarezza.

Gli anelli sono divisi in sette fasce, separate da delle divisioni che sono quasi vuote. L'organizzazione in fasce e divisioni risulta da una complessa dinamica ancora non ben compresa, ma nella quale giocano sicuramente un ruolo i cosiddetti satelliti pastori, lune di Saturno che orbitano all'interno o subito fuori dell'anello.

L'origine degli anelli è sconosciuta. Ci sono due ipotesi principali: che siano il risultato della distruzione di un satellite di Saturno, ad opera di una collisione con una cometa o con un altro satellite, oppure che siano un "avanzo" del materiale da cui si formò Saturno che non è riuscito ad assemblarsi in un corpo unico. Le teorie attuali suggeriscono che gli anelli siano instabili e abbiano una vita relativamente breve: in pochi milioni di anni dovrebbero disperdersi o cadere sul pianeta stesso. Questo favorirebbe un'origine recente degli anelli.

La divisione più grande fu scoperta da Cassini nel 1675, ed è chiamata divisione di Cassini. Successivamente Bond scoprì che l'anello interno era anch'esso suddiviso (1850). Anche l'anello esterno risultò suddiviso da quella che è chiamata divisione di Enke.

I diversi anelli vengono chiamati anche con le lettere dell'alfabeto. Originariamente la sequenza partiva dal più interno (A) verso l'esterno (B, C, ecc.), ma con la scoperta di nuovi anelli sia all'interno che all'esterno le lettere sono ora piuttosto mescolate.

Nome

Distanza dal centro di Saturno (km)

Larghezza (km)

Chiamato in onore di

Anello D

60.000 - 72.600

12.600

 

Divisione di Guerin

72.600 - 73.800

1.200

 

Anello C

73.800 - 92.000

17,500

 

Divisione di Colombo

77.800

100

 

Divisione di Maxwell

87.500

270

James Clerk Maxwell

Anello B

92.000 - 117.500

25.500

 

Divisione di Cassini

117.500 - 122.200

4,700

Giovanni Cassini

Separazione di Huygens

117.680

285-440

Christiaan Huygens

Anello A

122.200 - 136.800

14,600

 

Divisione di Encke

133.570

325

Johann Encke

Divisione di Keeler

136.530

35

James Keeler

R/2004 S1

137.630

190 (?)

 

R/2004 S2

138.900

(?)

 

Anello F

140.210

30-500

 

Anello G

165.800 - 173.800

8.000

 

Anello E

180.000 - 480.000

300.000

 

 

Esplorazione di Saturno

Saturno fu visitato per la prima volta dalla sonda statunitense Pioneer 11 nel 1979, e nei due anni seguenti dalle sonde Voyager 1 e Voyager 2. Tutte e tre le sonde eseguirono dei fly-by, ovvero si limitarono a passare accanto al pianeta e proseguire oltre. La sonda Cassini-Huygens ha come scopo principale l'esplorazione del sistema di Saturno e in particolare della sua luna Titano. Essa è arrivata il primo luglio 2004 ed è da allora in orbita attorno al pianeta. La stessa missione ha permesso di osservare, nel 2005, laghi e fiumi di metano liquido sulla superficie di Titano, e nel 2006 sbuffi di vapor d'acqua emessi dalla superficie del satellite Encelado: si tratta della prima osservazione certa di acqua non ghiacciata al di fuori della Terra.