Dati rielaborati fonti Wikipedia e NASA (C)
Giove è il quinto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal
Sole, ed è di gran lunga il più massiccio. Il suo pozzo gravitazionale gioca un
ruolo fondamentale nella determinazione delle orbite degli altri pianeti e
corpi minori (soprattutto comete e asteroidi) del sistema solare; la sua massa
è circa due volte e mezza la massa di tutti gli altri pianeti messi assieme.
Si tratta di un gigante gassoso: non possiede una superficie solida, ma
è semplicemente costituito di gas, che diventa sempre più denso man mano che si
scende verso l'interno del pianeta, fino a diventare liquido. A causa della sua
natura e dell'alta velocità di rotazione, la sua forma appare quella di un
ellissoide di rotazione, schiacciato ai poli.
Cenni storici
Giove è noto fin dall'antichità, essendo visibile ad occhio nudo nel
cielo terrestre; i Romani gli dettero il nome del dio Giove.
Nel 1610 Galileo Galilei scoprì i quattro principali satelliti del
pianeta, noti da allora come satelliti galileiani, grazie al telescopio; erano
i primi corpi celesti ad essere individuati in orbita attorno ad un pianeta
diverso dalla Terra. Questo elemento deponeva a favore della teoria
copernicana.
Nel 1672 Rømer osservando i satelliti di Giove si accorse che i tempi
tra le eclissi (in particolare di Io) diventavano più brevi quando la Terra si avvicinava a Giove
e più lunghi quando la Terra
si allontanava. Questo strano effetto fu legato alla velocità della luce,
determinandone per la prima volta un valore preciso.
Osservazione da Terra
Giove è un pianeta particolarmente affascinante da osservare al
telescopio. Esso presenta formazioni atmosferiche facilmente visibili, note
come bande e zone, le prime scure e le seconde chiare. Ad una visione
approfondita è possibile vedere che esse non sono semplicemente parallele tra
di loro, ma che si presentano come strutture frastagliate ricche di vortici,
come la Grande Macchia
Rossa: un ciclone stabile, grande 2,5 volte la Terra, che si sposta longitudinalmente di circa
un metro al secondo.
Giove è un pianeta facilmente osservabile da Terra; esso è ben visibile
nel cielo nei periodi di osservabilità come un astro di magnitudine apparente
-2,5, e presenta un diametro apparente che oscilla tra i 44 e i 49 secondi
d'arco. Già puntando il pianeta con un binocolo di discrete dimensioni è
possibile discernere i quattro satelliti galileiani, i quali presentano
visibili variazioni di posizione con il passare delle ore.
La visione al telescopio permette di osservare numerosi dettagli
dell'atmosfera gioviana. Con l'ausilio di strumenti di diametro superiore ai 150 mm è possibile scorgere
variazioni nella conformazione delle bande con la visione dei festoni;
l'atmosfera del pianeta presenta altri dettagli interessanti come la Grande macchia rossa e le
WOS, veri e propri cicloni che percorrono la superficie del pianeta.
Seguendo uno studio periodico (conducendo cioè una campagna di
osservazione astronomica) è possibile riscontrare una variazione del colore e
della luminosità delle bande di Giove. Molte di esse tendono a scomparire per
poi riprendere colore dopo alcuni anni; anche la Macchia Rossa mostra
variazioni di colore.
Sono poi spettacolari i fenomeni legati ai satelliti galileiani, come i
transiti e le occultazioni. Nella loro rotazione attorno al pianeta, i satelliti
vengono infatti periodicamente occultati dal disco planetario o proiettano la
loro ombra. Risulta affascinante osservare l'apparizione o la sparizione dei
satelliti secondo i dati contenuti nelle effemeridi.
Parametri orbitali
Giove orbita attorno al Sole ad una distanza media di 778 412
020 km, corrispondenti a 5,20 unità
astronomiche, con un perielio di 740 762 600 km
ed un afelio di 816 081 400 km;
compie una rivoluzione in 11,8565 anni siderali, corrispondente a 4332,667
giorni.
L'orbita del pianeta è inclinata di 1,305° rispetto all'eclittica e di
3,12° rispetto al suo equatore, ed è caratterizzata da un'eccentricità orbitale
pari a 0,04839.
La massa di Giove è pari a 317,938 volte quella terrestre; il suo
volume è 1 408,377 volte superiore; il raggio equatoriale corrisponde a 11,209
raggi terrestri; la densità media è 0,24 volte quella della Terra e
l'accelerazione di gravità (alla sommità delle nubi) è 2,34 volte superiore.
Atmosfera
L'atmosfera gioviana, similmente a quella di Saturno, si compone per la
massima parte di idrogeno ed elio, i due stessi elementi principali che
costituiscono il Sole e, in generale, l'Universo. Essa è attraversata da venti
particolarmente violenti, che possono raggiungere velocità nell'ordine dei 500-600 km/h.
Giove ruota su se stesso più rapidamente di tutti gli altri pianeti del
Sistema Solare. Osservando l’incedere delle macchie sulla sua superficie, si è
scoperto che il pianeta non ruota proprio come un corpo solido. Tuttavia, a
differenza della rotazione differenziale del Sole, che presenta una variazione
graduale della velocità di rotazione dall’equatore ai poli, il periodo di
rotazione di Giove possiede variazioni zonali che ricordano molto quelle
dell'atmosfera terrestre. Nella fascia compresa tra ±10° dall'equatore, il
periodo di rotazione è di circa 9h 50m.
L'atmosfera di Giove è costituita per il 90% da idrogeno e il 10% di
elio, con varie tracce di metano e ammoniaca. La parte superiore dell'atmosfera
(spessa 1000
chilometri) è mossa da fortissimi venti che hanno
velocità superiore ai 400 e, occasionalmente, ai 500 chilometri
orari. Le nuvole sono costrette dall'alta velocità di rotazione a formare delle
bande parallele all'equatore, interrotte da perturbazioni cicloniche. La
maggiore, chiamata Grande Macchia Rossa, è un immenso vortice permanente (con
un diametro di 25-50000
chilometri, due volte la Terra)
che ruota assieme all'atmosfera. Venne osservata per la prima volta
dall'astronomo italiano Giovanni Cassini più di 300 anni fa.
L'analisi spettroscopica nel campo negli infrarossi ha permesso di
individuare alcune componenti infinitesimali dell'atmosfera di Giove che
potrebbero denunciare la presenza di reazioni chimiche complesse ancora
sconosciute nella bassa atmosfera. Si tratta di tracce di monossido di
carbonio, fosfina, idruro di germanio ed arsina. Si teorizza che questi
composti, che normalmente non potrebbero esistere in un'atmosfera a base di
idrogeno ed elio, abbiano origine circa 400 km al di sotto del livello atmosferico
osservabile e siano poi spinti più in alto da forti moti convettivi.
Il pianeta è diviso idealmente in bande e zone; le prime sono strutture
nuvolose scure, mentre le seconde sono chiare. Esse si distinguono soprattutto
per i moti e le temperature differenti: nelle bande le temperature sono più
elevate e i gas hanno un moto discendente verso gli strati bassi
dell'atmosfera, mentre le zone presentano temperature più basse con un moto
ascensionale dei fluidi.
L'atmosfera visibile di Giove è inoltre divisa in zone equatoriali, temperate
e polari. Al telescopio è possibile scorgere delle strutture visibili dettate
dal moto dei fluidi, quali dei prolungamenti delle bande equatoriali a forma di
arco, degli ovali chiari (cicloni in movimento) e la Grande Macchia
Rossa.
Struttura interna
Al di sotto dell'atmosfera l'idrogeno, da gassoso, si fa liquido,
mentre a circa 24000
chilometri di profondità si trasforma in idrogeno
metallico liquido; questo stato molto particolare è simile a quello raggiunto
all'interno del Sole, ma ad una temperatura molto inferiore. Si ritiene che
esso sia responsabile dell'enorme campo magnetico di Giove. La suddivisione fra
i diversi stati non è precisa, e le diverse fasi dell'idrogeno compenetrano
gradualmente l'una nell'altra.
Il nucleo del pianeta è piccolo e roccioso.
La gravità presente su Giove, sulla sua superficie liquida, è molto
alta, la maggiore nel sistema solare, escluso naturalmente il Sole. Si è
calcolato che sia pari a 2,64 volte quella presente sulla Terra.
L'interno di Giove è dominato da un nucleo che ha un diametro di 12 000 km, composto con
molta probabilità da silicati di ferro sottoposti ad una temperatura di 30 000°C, mentre nella
zona di transizione il calore scende a 11 000°C.
Attorno al nucleo c'è un involucro di idrogeno metallico ed elio che a
causa della rapida rotazione del pianeta genera un forte campo magnetico che
risulta 10 volte superiore a quello terrestre, inoltre esso è sottoposto ad una
pressione di 3 milioni di atmosfere ed in questa mistura di protoni a cui
vengono strappati gli elettroni si producono forti correnti elettriche.
Sopra ancora regna un oceano liquido di idrogeno molecolare, elio ed
altri elementi, ed un'oscurità quasi totale è squarciata da fulmini che
provengono dalle nubi sovrastanti le quali vagano al di sopra di una nebbia di
acqua ed ammoniaca.
Satelliti naturali
Giove è circondato da una serie di sottilissimi anelli composti da
piccole particelle rocciose.
Attorno al pianeta ruotano 63 satelliti, di cui solo 16 hanno un nome.
I più importanti, detti anche Galileiani o Medicei, furono scoperti da Galileo
Galilei e da questi dedicati a Cosimo II de' Medici, e sono:
Io: caratterizzato da un'intensa attività vulcanica, provocata dalla
piccola distanza che lo separa da Giove e dalla sua orbita eccentrica. Il
satellite è in continua mutazione provocata dall'emissione di materiale
vulcanico.
Europa: ha un nucleo roccioso ricoperto da una spessa coltre di
ghiaccio, priva di crateri. È l'unico corpo del Sistema Solare, oltre alla
Terra, sul quale è possibile trovare acqua in forma liquida, nascosta sotto lo
spesso strato di ghiaccio superficiale. A causa dei continui movimenti della
crosta ghiacciata sulla superficie del satellite è impossibile rinvenire
crateri meteoritici, ben visibili su tutti gli altri satelliti gioviani.
Ganimede: il più grande dei satelliti, formato da ghiaccio e rocce.
Callisto: composto da ghiaccio e roccia, ha una superficie intensamente
craterizzata.
Il numero preciso di satelliti non sarà mai quantificato esattamente,
perché i frammenti ghiacciati che compongono i suoi anelli possono tecnicamente
essere considerati tali, e a tutt'oggi l'Unione Astronomica Internazionale non
ha voluto porre con precisione una linea arbitraria di distinzione tra
satelliti minori e grandi frammenti ghiacciati.
I primi quattro satelliti gioviani ad essere scoperti furono i
galileiani, o medicei, che Galileo Galilei individuò per la prima volta nel
1610, sebbene alcuni ipotizzino una precedente scoperta da parte dell'astronomo
cinese Gan De, nel 362 a.C..
Nei tre secoli e mezzo compresi fra la scoperta di Galileo e l'inizio dell'era
spaziale vennero progressivamente individuati nove altri satelliti, grazie
all'osservazione da Terra.
La missione Voyager 1, nel 1979, permise la scoperta di tre ulteriori
satelliti interni, portando il totale a 16; in verità era stato osservato un
diciassettesimo satellite, Temisto, ma i suoi parametri orbitali non poterono
essere ricavati e la sua scoperta non venne ufficializzata. Fino al 1999 si
riteneva così che il sistema di Giove fosse composto da soli 16 satelliti.
A partire dall'ultimo biennio del XX secolo nuove osservazioni da
Terra, condotte attraverso strumenti sempre più potenti, hanno permesso la
progressiva individuazione di quarantasei nuovi satelliti (oltre alla riconferma
di Temisto), dalle dimensioni comprese fra 3 e 9 km; si tratta con ogni
probabilità di asteroidi catturati o di corpi cometari frammentatisi in seguito
ad un sorvolo ravvicinato di Giove. Il numero di satelliti gioviani conosciuti
è così giunto a 63.
Segue un prospetto con i dati dei 63 satelliti di Giove conosciuti,
ordinati per periodo di rivoluzione intorno al pianeta
Nome
|
Diametro
medio
|
Massa
|
Raggio
orbitale
medio
|
Periodo
orbitale
|
Scoperta
|
Gruppo
|
Giove XVI
|
Metide
|
43 km
|
120×1015 kg
|
127 690 km
|
0,294780 giorni
|
1979
|
Gruppo di Amaltea
|
Giove XV
|
Adrastea
|
26×20×16 km
|
7,5×1015 kg
|
128 694 km
|
0,29826 giorni
|
1979
|
Gruppo di Amaltea
|
Giove V
|
Amaltea
|
262×146×134 km
|
2,1×1018 kg
|
181 170 km
|
0,498179 giorni
|
1892
|
Gruppo di Amaltea
|
Giove XIV
|
Tebe
|
110×90 km
|
1,5×1018 kg
|
221 700 km
|
0,6745 giorni
|
1979
|
Gruppo di Amaltea
|
Giove I
|
Io
|
3 643 km
|
89×1021 kg
|
421 700 km
|
1,769138 giorni
|
1610
|
Satelliti galileiani
|
Giove II
|
Europa
|
3 122 km
|
48×1021 kg
|
671 034 km
|
3,551181 giorni
|
1610
|
Satelliti galileiani
|
Giove III
|
Ganimede
|
5 262 km
|
150×1021 kg
|
1 070 412 km
|
7,154553 giorni
|
1610
|
Satelliti galileiani
|
Giove IV
|
Callisto
|
4 821 km
|
110×1021 kg
|
1 882 709 km
|
16,689018 giorni
|
1610
|
Satelliti galileiani
|
Giove XVIII
|
Temisto
|
8 km
|
0,69×1015
kg
|
7 391 645 km
|
129,8276 giorni
|
1975
|
|
Giove XIII
|
Leda
|
20 km
|
11×1015 kg
|
11 097 245 km
|
238,8242 giorni
|
1974
|
Gruppo di
Imalia
|
Giove VI
|
Imalia
|
170 km
|
6,7×1018 kg
|
11 432 435 km
|
249,7263 giorni
|
1904
|
Gruppo di
Imalia
|
Giove X
|
Lisitea
|
36 km
|
63×1015 kg
|
11 653 225 km
|
256,9954 giorni
|
1938
|
Gruppo di
Imalia
|
Giove VII
|
Elara
|
86 km
|
870×1015 kg
|
11 683 115 km
|
257,9849 giorni
|
1905
|
Gruppo di
Imalia
|
S/2000 J 11
|
4 km
|
90×1012 kg
|
12 570 575 km
|
287,9310 giorni
|
2000
|
Gruppo di
Imalia
|
Giove XLVI
|
Carpo
|
3 km
|
45×1012 kg
|
17 144 875 km
|
1,2556 anni
|
2003
|
|
S/2003 J 12
|
1 km
|
1,5×1012 kg
|
17 739 540 km
|
1,3215 anni
|
2000
|
|
Giove XXXIV
|
Euporia
|
2 km
|
15×1012 kg
|
19 088 435 km
|
1,4751 anni
|
2001
|
Gruppo di
Ananke?
|
S/2003 J 3
|
2 km
|
15×1012 kg
|
19 621 780 km
|
1,5374 anni
|
2003
|
Gruppo di
Ananke
|
S/2003 J 18
|
2 km
|
15×1012 kg
|
19 812 575 km
|
1,5598 anni
|
2003
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XLII
|
Telsinoe
|
2 km
|
15×1012 kg
|
20 453 755 km
|
1,6362 anni
|
2003
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XXXIII
|
Euante
|
3 km
|
45×1012 kg
|
20 464 855 km
|
1,6375 anni
|
2001
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XLV
|
Elice
|
4 km
|
90×1012 kg
|
20 540 265 km
|
1,6465 anni
|
2003
|
Gruppo di
Ananke?
|
Giove XXXV
|
Ortosia
|
2 km
|
15×1012 kg
|
20 567 970 km
|
1,6499 anni
|
2001
|
Gruppo di
Ananke?
|
Giove XXIV
|
Giocasta
|
5 km
|
190×1012 kg
|
20 722 565 km
|
1,6685 anni
|
2000
|
Gruppo di
Ananke
|
S/2003 J 16
|
2 km
|
15×1012 kg
|
20 743 780 km
|
1,6711 anni
|
2003
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XII
|
Ananke
|
28 km
|
30×1015 kg
|
20 815 225 km
|
1,6797 anni
|
1951
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XXVII
|
Prassidice
|
7 km
|
430×1012 kg
|
20 823 950 km
|
1,6808 anni
|
2000
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XXII
|
Arpalice
|
4 km
|
120×1012 kg
|
21 063 815 km
|
1,7099 anni
|
2000
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XXX
|
Ermippe
|
4 km
|
90×1012 kg
|
21 182 085 km
|
1,7243 anni
|
2001
|
Gruppo di
Ananke?
|
Giove XXIX
|
Tione
|
4 km
|
90×1012 kg
|
21 405 570 km
|
1,7517 anni
|
2001
|
Gruppo di
Ananke
|
Giove XL
|
Mneme
|
2 km
|
15×1012 kg
|
21 427 110 km
|
1,7543 anni
|
2003
|
Gruppo di
Ananke
|
S/2003 J 17
|
2 km
|
15×1012 kg
|
22 134 305 km
|
1,8419 anni
|
2003
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XXXI
|
Aitne
|
3 km
|
45×1012 kg
|
22 285 160 km
|
1,8608 anni
|
2001
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XXXVII
|
Cale
|
2 km
|
15×1012 kg
|
22 409 210 km
|
1,8763 anni
|
2001
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XX
|
Taigete
|
5 km
|
160×1012 kg
|
22 438 650 km
|
1,8800 anni
|
2000
|
Gruppo di
Carme
|
S/2003 J 19
|
2 km
|
15×1012 kg
|
22 709 060 km
|
1,9141 anni
|
2003
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XXI
|
Caldene
|
4 km
|
75×1012 kg
|
22 713 445 km
|
1,9147 anni
|
2000
|
Gruppo di
Carme
|
S/2003 J 15
|
2 km
|
15×1012 kg
|
22 721 000 km
|
1,9156 anni
|
2003
|
Gruppo di
Ananke?
|
S/2003 J 10
|
2 km
|
15×1012 kg
|
22 730 815 km
|
1,9168 anni
|
2003
|
Gruppo di
Carme?
|
S/2003 J 23
|
2 km
|
15×1012 kg
|
22 739 655 km
|
1,9180 anni
|
2003
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XXV
|
Erinome
|
3 km
|
45×1012 kg
|
22 986 265 km
|
1,9493 anni
|
2000
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XLI
|
Aede
|
4 km
|
90×1012 kg
|
23 044 175 km
|
1,9566 anni
|
2003
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XLIV
|
Callicore
|
2 km
|
15×1012 kg
|
23 111 825 km
|
1,9652 anni
|
2003
|
Gruppo di
Carme?
|
Giove XXIII
|
Calice
|
5 km
|
190×1012 kg
|
23 180 775 km
|
1,9740 anni
|
2000
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XXXII
|
Euridome
|
3 km
|
45×1012 kg
|
23 230 860 km
|
1,9804 anni
|
2001
|
Gruppo di Pasifae?
|
Core
|
2 km
|
15×1012 kg
|
23 238 595 km
|
1,9814 anni
|
2003
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XXXVIII
|
Pasitea
|
2 km
|
15×1012 kg
|
23 307 320 km
|
1,9902 anni
|
2001
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XLVIII
|
Cillene
|
2 km
|
15×1012 kg
|
23 396 270 km
|
2,0016 anni
|
2003
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XLVII
|
Eucelade
|
4 km
|
90×1012 kg
|
23 483 695 km
|
2,0129 anni
|
2003
|
Gruppo di
Carme
|
S/2003 J 4
|
2 km
|
15×1012 kg
|
23 570 790 km
|
2,0241 anni
|
2003
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XXXIX
|
Egemone
|
3 km
|
45×1012 kg
|
23 702 510 km
|
2,0411 anni
|
2003
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XLIII
|
Arche
|
3 km
|
45×1012 kg
|
23 717 050 km
|
2,0429 anni
|
2002
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XI
|
Carme
|
46 km
|
0,13×1018
kg
|
23 734 465 km
|
2,0452 anni
|
1938
|
Gruppo di
Carme
|
Giove XXVI
|
Isonoe
|
4 km
|
75×1012 kg
|
23 832 630 km
|
2,0579 anni
|
2000
|
Gruppo di
Carme
|
S/2003 J 9
|
1 km
|
1,5×1012 kg
|
23 857 810 km
|
2,0612 anni
|
2003
|
Gruppo di
Carme
|
S/2003 J 5
|
4 km
|
90×1012 kg
|
23 973 925 km
|
2,0762 anni
|
2003
|
Gruppo di
Carme
|
Giove VIII
|
Pasife
|
60 km
|
300×1015 kg
|
24 094 770 km
|
2,0919 anni
|
1908
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove IX
|
Sinope
|
38 km
|
75×1015 kg
|
24 214 390 km
|
2,1075 anni
|
1908
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XXXVI
|
Sponde
|
2 km
|
15×1012 kg
|
24 252 625 km
|
2,1125 anni
|
2001
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XXVIII
|
Autonoe
|
4 km
|
90×1012 kg
|
24 264 445 km
|
2,1141 anni
|
2001
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XVII
|
Calliroe
|
9 km
|
870×1012 kg
|
24 356 030 km
|
2,1261 anni
|
1999
|
Gruppo di Pasifae
|
Giove XIX
|
Megaclite
|
5 km
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210×1012 kg
|
24 687 240 km
|
2,1696 anni
|
2000
|
Gruppo di Pasifae
|
S/2003 J 2
|
2 km
|
15×1012 kg
|
30 290 845 km
|
2,9487 anni
|
2003
|
|
Benché la distinzione non sia rigorosamente definita, i satelliti di
Giove possono essere classificati come segue.
Satelliti interni
Il gruppo di Amaltea e quello dei satelliti galileiani si compongono di
satelliti omogenei fra loro per parametri fisici ed orbitali; il primo corpo ad
esulare dallo schema è Temisto, che, come Carpo, S/2003 J 12 e S/2003 J 2,
esula dalla categorizzazione qui presentata.
Satelliti esterni
I numerosi corpi rimanenti, di dimensioni generalmente contenute,
possono essere raggruppati in tre famiglie, che portano il nome del satellite
principale appartenente a ciascuna di esse, e condividono parametri o
caratteristiche orbitali relativamente simili.
I satelliti del gruppo di Carme presentano orbite caratterizzate da un
semiasse maggiore prossimo ai 23 404 000 km,
un'inclinazione orbitale pari a 165,2±0,3° ed un'eccentricità compresa fra
0,238 e 0,272. Solo S/2003 J 10 si discosta parzialmente da questi parametri,
per via dell'elevata eccentricità della sua orbita.
I satelliti del gruppo di Ananke orbitano ad una distanza media da
Giove prossima ai 21 276 000 km, con
inclinazioni pari a 149,0±0,5° ed eccentricità comprese fra 0,216 e 0,244;
tuttavia solo gli otto membri principali (S/2003 J 16, Mneme, Euante, Ortosia,
Arpalice, Prassidice, Tione, Telsinoe, Ananke e Giocasta) rispettano tutti i
parametri, mentre i rimanenti otto corpi se ne discostano parzialmente.
Il gruppo di Pasife raggruppa i satelliti rimanenti; è centrato su di
un semiasse maggiore di 23 624 000 km, le
inclinazioni orbitali sono nell'ordine dei 151,4±6,9° e le eccentricità sono
comprese fra 0,156 e 0,432. Data la sua evidente dispersione, potrebbe trattarsi
di un antico gruppo di satelliti in fase di progressiva disgregazione, oppure
di un semplice raggruppamento di corpi privi di un'origine comune.
Esplorazione di Giove
Molte missioni spaziali hanno portato delle sonde in
vicinanza di Giove.
La Pioneer
10 ha
fatto un flyby di Giove nel mese di dicembre del 1973, seguita dalla Pioneer 11
esattamente un anno più tardi. Sono state le prime sonde a sorvolare il pianeta
gassoso, fotografando per la prima volta la superficie.
La Voyager
1 ha
effettuato un flyby nel marzo del 1979 seguita dalla Voyager 2 nel luglio dello
stesso anno. Le missioni Voyager hanno migliorato enormemente la comprensione
delle lune galileiane ed alla scoperta degli anelli di Giove. Hanno anche
ripreso le prime immagini ravvicinate dell'atmosfera del pianeta.
Nel febbraio del 1992, la sonda solare Ulysses ha effettuato
un passaggio ravvicinato attorno a Giove ad una distanza di 450 000 km (6,3 raggi
gioviani). Il flyby era necessario per raggiungere l'orbita polare attorno al
Sole, ed è stato sfruttato per condurre studi sulla magnetosfera di Giove.
Poiché la sonda non aveva telecamere a bordo, non è stata ripresa alcuna
immagine. Nel febbraio 2004 la sonda si avvicinò nuovamente a Giove, anche se
questa volta la distanza fu molto maggiore, circa 240 milioni di chilometri.
Giunta su Giove nel 1995, la sonda Galileo ha eseguito
misure e fotografie attorno al pianeta sino al 2003 con lo schianto in
atmosfera.
Nel 2000 la sonda Cassini, in viaggio verso Saturno, sorvola
Giove , trasmettendo a terra alcune delle immagini a più alta definizione del
pianeta. Grazie alle prestazioni della modalità radiometrica del radar, avviene
per la prima volta la misura in banda Ku della radiazione di sincrotrone
attorno al pianeta.
La sonda New Horizons ha usufruito di un assist
gravitazionale sorvolando Giove il 28 Febbraio 2007 per ottenere la velocità
necessaria per raggiungere il lontanissimo Plutone nel 2015. La New Horizons è stata
la prima navicella lanciata direttamente verso Giove dopo la Ulysses.
Gli strumenti della sonda hanno iniziato a riprendere
immagini e a raccogliere dati del sistema gioviano il 4 Settembre 2006.
Ha trasmesso a terra spettacolari immagini del sistema
gioviano, in particolare dei satelliti galileiani, inviando dati che hanno
permesso di ottenere con maggiore precisione i parametri orbitali di alcuni
satelliti.
La NASA sta progettando una missione per lo studio di Giove
da un'orbita polare. Il lancio della missione Juno è programmato per il 2011.
A causa della possibilità di un oceano liquido su una delle
lune di Giove, Europa, c'è stato un grande interesse a studiare le lune
ghiacciate in detteglio. Una missione proposta dalla NASA era dedicata al loro
studio. Il lancio della missione JIMO (Jupiter Icy Moons Orbiter) era atteso
per il 2012. Comunque, la missione è stata considerata troppo ambiziosa e il
suo finanziamento è stato cancellato.