MITOLOGIA

Agli esordi gli astronomi vi riconobbero un uccello,mentre nel 1627 Schiller,
nel suo poco fortunato tentativo di cristianizzazione della volta stellata,
la ribattezzò Croce di Sant’Elena.
Gli arabi la conoscevano come Piccione,o gallina,mentre i greci,come al solito,
ci hanno tramandato due narrazioni legate a essa.
Nella prima, il cigno rappresenta Orfeo, il leggendario cantore che fu capace
di ammaliare bestie feroci,le sirene e perfino il dio dei morti; sarebbe stato
trasposto nel firmamento per lodare la sua arte, in compagnia del suo divino
strumento, raffigurato nella vicina costellazione della lira.
L’altra storia relativa al cigno è quella in cui Zeus si trasformò in
quest’animale per sedurre Leda, moglie del re Tindaro di Sparta. Subito dopo,
ignorando la visita del re degli dei,anche Tindaro si congiunse alla consorte.
Da tali unioni nacquero i dioscuri spartani, Castore e Polluce, una coppia di
gemelli in cui il primo figlio, nato dal seme del re terreno, era mortale,
mentre l’altro, figlio del re divino, era immortale.
Infine, si dice che un giovane chiamato Cigno fosse l'amante dello sfortunato
Fetonte. Dopo che Fetonte rimase ucciso cercando di guidare il carro del Sole,
Cigno cercò disperatamente il suo corpo nel fiume Eridano, dove era caduto.
Si tuffò così tante volte nel fiume che Zeus lo ebbe a pietà e lo trasformò
nell'uccello d'acqua che da allora ha preso il suo nome.