MITOLOGIA

E’ uso concorde indicare in quest’angolo di cielo un essere che
dall’ombelico in su aveva fattezze umane e dall’ombelico in giù
era un cavallo. Molti narratori vi riconoscono il savio Chirone,
esperto medico,inventore di molte delle costellazioni dell’antichità,
progenitore di tutti gli altri centauri e tutore di grandi eroi,
tra i quali Giasone e Achille. L’essere dalle bizzarre sembianze
aveva nonostante tutto invidiabili natali: sua madre era Filira,
una delle figlie di Oceano, mentre il padre era Crono, che a lei
si unì in forma di stallone; per via di questo suo albero
genealogico così imponente,il centauro era immortale,ma parados-
salmente, Chirone arrivò a rimpiangere tale peculiarità.La sua
morte ha attinenza con la quarta fatica di Eracle: la cattura del
cinghiale di Erimanto; durante il viaggio verso questa città,
Eracle venne ospitato dal centauro Folo e da alcuni suoi simili
e condivise con loro un otre colmo di vino. I centauri non
conoscevano l’ebbrezza, e quando si furono ubriacati, iniziarono
a lottare tra loro; per farli smettere l’eroe iniziò a colpirli
mortalmente con le sue frecce, le stesse che erano state intinte
nel velenoso sangue dell’idra. Una freccia colpì accidentalmente
Chirone, che piegato dal dolore chiese a Zeus di liberarlo da
quel supplizio e gli offrì la propria vita; fu esaudito, morì e
il suo sacrificio servì a riscattare la prigionia del titano
Prometeo, che da allora fu libero. Il pio Chirone fu dunque
ripagato delle sue sofferenze con la finale trasposizione negli
spazi siderali.