MITOLOGIA

La costellazione meno luminosa dello Zodiaco, segnava prima l'inizio
del solstizio d'estate. Cancer in latino significa sia granchio che gambero.
Igino narra che si tratti del granchio che tentò di mordere Ercole
durante il suo combattimento contro l'Idra di Lerna, ma che venne
miseramente schiacciato dall'eroe infastidito. Giunone (acerrima nemica
di Ercole in quanto frutto dell'adulterio di suo marito Giove) volle
ricompensare il crostaceo immortalandolo nel cielo.
Secondo i Greci, invece, il crostaceo avrebbe tenuto ferma una ninfa
al sopraggiungere di Zeus (per immaginabili intenti).
Le due stelle principali del Cancro sono l'Asellus Borealis (asino boreale)
ed Asellus australis (asino australe) che, secondo un mito, dovevano essere
i due asini che avevano condotto Dioniso, reso pazzo da Giunone in quanto
figlio adulterino di Giove, nel tempio di Zeus Dodoneo, dove rinsavì
immediatamente: da qui Giove li volle ricompensare incastonandoli nel cielo.
Le due stelle sono separate da una nebulosa (chiamata, per la presenza dei
due asini, Presepio, o Mangiatoia).
Un altro mito invece narrava che i due asini cavalcati dai Sileni avevano
spaventato e messo in fuga i Giganti con il loro terribile ed acuto raglio,
a loro sconosciuto, che gli aveva fatto credere la presenza di esseri
mostruosi invincibili ingaggiati dagli Dei per vincere la guerra contro di
loro. Dioniso sistemò i due eroici animali nel cielo.
Anche in Mesopotamia la costellazione del Cancro (AL.LUL. in sumerico)
era vista come un granchio o come una tartaruga. In Egitto poteva essere uno
scarabeo, considerato nel Libro dei morti l'aspetto mattutino del Sole.